Nei mesi di aprile e luglio 2013, il Tribunale civile di Torino ha reso due interessanti decisioni, in sede cautelare, con riferimento ad un caso di look-alike. Infatti, la Corte ha espressamente riconosciuto che la confezione ed il “trade dress” di un prodotto sono costituiti dalla studiata combinazione di un insieme di elementi – inclusi i caratteri grafici, la resa stilistica, i colori ed i contrasti cromatici – che hanno, o in ogni caso possono acquisire, un significativo carattere distintivo nella mente dei consumatori, grazie alla diffusione del prodotto – e conseguentemente del suo aspetto esteriore – con ciò diventando un vero e proprio marchio di fatto. Così definito, il confezionamento di un prodotto è protetto conformemente alla legge marchi, potendo quindi beneficiare di tutti gli strumenti difensivi offerti dal Codice della Proprietà Industriale, che sono più efficaci – anche sotto il profilo dell’applicazione processuale – rispetto alle norme sulla concorrenza sleale. Pubblichiamo l’articolo redatto da Paola Gelato e Francesca Bego Ghina e pubblicato sul forum giuridico inglese “Lexology”:
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