Dal prossimo 28 febbraio entrerà in vigore la riforma del procedimento civile elaborata dall’ex ministro Cartabia che introduce importanti novità nella gestione del contenzioso.
La riforma incide in maniera sostanziale sui termini processuali di introduzione del giudizio civile di merito e che, se ignorata, può portare a conseguenze irreparabili.
In particolare, per i soggetti residenti in Italia il termine dell’udienza di prima comparizione è stato allungato da 90 a 120 giorni liberi dalla data della notifica dell’atto di citazione ma – ed è questo il punto cui prestare maggiore attenzione – il convenuto non può più costituirsi 20 giorni prima della data di udienza ma, al più tardi, 70 giorni prima dell’udienza di prima comparizione. Nel caso di soggetti residenti all'estero, il termine per la fissazione della prima udienza rimane invariato a 150 giorni liberi dalla data di notifica dell'atto di citazione. Tuttavia, anche il termine entro il quale il convenuto deve costituirsi in giudizio passa da 20 giorni a 70 giorni prima della data della prima udienza.
Questa riforma comporta una compressione non indifferente dei termini entro cui depositare gli scritti difensivi che, tra l’altro, devono contenere, “in modo chiaro e specifico”, tutte le difese che il convenuto intende proporre, prendendo posizione sui fatti posti dall’attore a fondamento della domanda. Infatti, un convenuto italiano avrà ora 50 giorni dalla notifica per preparare e depositare la propria difesa, mentre prima della riforma aveva 70 giorni. Un convenuto straniero aveva in precedenza 130 giorni dalla notifica per preparare la risposta e la memoria difensiva, mentre ora ha solo 80 giorni di tempo.
È importante prendere atto della riduzione dei termini accordati al convenuto per la predisposizione delle proprie difese, con la conseguente raccomandazione. Qualora siate destinatari di un atto di citazione è importante darne immediatamente comunicazione ai vostri consulenti legali, così poter consentire loro di predisporre la Vostra difesa nel modo professionalmente più corretto, senza incorrere in pericolose decadenze.
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